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"FROM THE SKY DOWN": LA RECENSIONE DI UN FAN!

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Messaggio  santips Lun Ott 31, 2011 10:12 pm

Ieri sera al Festival Internazionale del Film di Roma è stato proiettato il film-documentario "From The Sky Down". Vi proponiamo qui di seguito una bella recensione di Daniele (Neo) presente ieri sera alla proiezione! Lo ringraziamo sentitamente per aver condiviso con noi le sue impressioni.

"Quando si credeva di sapere tutto sugli U2, almeno per noi fan decani accaniti ricercatori di notizie anche insensate sui nostri ragazzi, arriva From The Sky Down a insegnarci qualcosa di nuovo su Bono, Larry, Adam e The Edge. Di fondo c'è un insegnamento nel vedere il faticoso processo di creazione di Achtung Baby, nel conoscere da più vicino quelli che sono stati i momenti bui degli U2: anche per una super rock band, forse LA super rock band per eccellenza (carino la scena in animazione con l'abbattimento dei gruppi che negli anni han perso pezzi), non è così scontato inventare qualcosa di originale e di qualità. Ed ora era il momento di guardarsi indietro, per riscoprire quello che sono diventati a partire dal momento più cupo. Certo la loro storia oramai la conosciamo più o meno tutti, più o meno approfonditamente, specie se parliamo di Achtung Baby di cui si è detto e ridetto di tutto. Il film, perché di film si può parlare non ce ne vogliano gli affezionati del documentario, ripercorre le tappe che hanno portato i ragazzi di Dublino a incidere Achtung Baby. E non si pensi che sia un viaggio glorioso e autocelebrativo come fu Rattle & Hum, tutt'altro: si sente palese la sofferenza di quattro ragazzi sulla cresta dell'onda, sprofondare nel baratro per poi risorgere come mai era stato fatto. Le immagini dell'archivio U2 messe a disposizione di Guggenheim (premio oscar non dimenticatelo) sono accuratamente scelte e montate elegantemente quasi fossero episodi già scritturati per questo film: l'aspetto documentario infatti quasi scompare tanto costruita pare la trama di questo racconto. Non vorrei raccontarvi troppo per non rovinarvi la sorpresa, alcuni spezzoni dei kilometri di pellicola scartati per Rattle&Hum dipingono chiaramente lo stato d'animo dei ragazzi fino al fatidico 'New Years Eve Gig' dove Bono pronunciò il fatidico discorso 'This is just the end of something for U2. And that's what we're playing these concerts... and we're throwing a party for ourselves and you. It's no big deal, it's just... we have to go away and ... and dream it all up again'.

E' tra i muri degli Hansa studio che risorgono gli U2, e oggi se esistono gli U2 e conosciamo Achtung Baby per come lo conosciamo, bisogna dire grazie a quel DAT numero 10, al minuto 35,25 dove si sentono per la prima volta quel giro di accordi che sarà ONE. Quello di nuovo che ci regala From the sky down è vedere i ragazzi in fase di composizione, scoprire come casualmente da un'intuizione ne viene fuori un capolavoro. Il perfezionismo e la ricerca del suono epico, giusto, "a little bit more... something" è il lavoro di The Edge che sia nel tradurre in musica quello che Bono e il suo "Bonolese" chiedono.

Le interviste a Corbijn, Eno, Lanois, Flood, McGuinness, raccontano un punto di vista esterno dal gruppo, ma comunque vicino abbastanza da poter essere considerati anch'essi autori alla pari di una parte di Achtung Baby.

Il resto del film ve lo lascio scoprire... ve lo consiglio, come fan e come cinefilo. Buona visione.

P.S. ... e secondo me c'è una Love is Blindness che anticiperà forse, spero, quello che sarà nei prossimi tour..."

santips

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