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"Spiderman"... attori in rivolta... chieste misure per la sicurezza

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Messaggio  santips Gio Dic 30, 2010 7:42 pm

E SE STASERA la ragnatela cedesse ancora? Se il volo dal Ponte di Brooklyn finisse con un altro drammatico splash? Gli attori di mezzo mondo si rivoltano su Facebook: "Cosa aspettano, che ci scappi il morto? Bono, vergognati!". Ma la lunga fila al Foxfood Theather per accaparrarsi le poltronissime da 180 dollari per la verità racconta tutta un'altra storia. C'è un poveretto mezzo morto in un letto del Bellevue Hospital, il più antico d'America, a venti isolati di distanza: ma qui, a Times Square, la maledizione di Spiderman, il musical scritto e prodotto dagli U2, si traduce nell'ennesimo brivido di curiosità. Christopher Tierney s'è rotto più vertebre di tutti i fili che avrebbero dovuto agganciarlo al ponte mentre si tuffava nel finale incandescente di Spiderman: Turn off the dark. Ma la caduta ha soltanto elettrizzato l'attesa di Stephen Johnson: "Un altro incidente? Per carità" dice al New York Post "spero che nessuno più si faccia male: però fa parte del fascino dello spettacolo".



Il fascino? Sono tre mesi che gli ispettori del lavoro presidiano il musical da 65 milioni di dollari quasi fosse un cantiere del lavoro nero. Finora lo show dei record qui si chiamava "Shrek": ma era costato esattamente la metà. D'accordo: le spese ci stanno tutte. Ma le preoccupazioni degli ispettori, data la caterva di incidenti, anche. Non s'era mai vista a Broadway una produzione che prevedesse 38-numero-38 evoluzioni aeree: roba che nemmeno Le Cirque du Soleil. E per portare
sulla scena il personaggio di Peter Parker, l'imbranato fotoreporter che si trasforma in Spiderman, non è bastato un attore protagonista, Reeve Carney: ci sono volute la bellezza di altre dieci controfigure. Che poi sarebbero i migliori stuntman su piazza. Perché il musical scritto da Julie Taymor, la regista di successoni teatrali come il Re Leone e del film sui Beatles Across the Universe, è più che una scommessa. È il sogno di portare a teatro gli effetti del fumetto e del cinema, con Spiderman e Goblin che volano e combattono sulle teste degli affascinati spettatori: quando non cascano.

Due incidenti durante i due lunghi mesi di prova in teatro. Un altro durante il mese di preview, cioè degli spettacoli prima della prima: rinviata già tre volte, da dicembre a febbraio, salvo contrordini. E, adesso, il tragico volo di Christopher-Spiderman. "È stato un errore umano", riconosce lo stesso sindacato degli attori, che pure aveva chiesto e ottenuto una serie di garanzie, certificate da una triplice ispezione dei funzionari del comune. Lo stuntman, spiegano, si sarebbe tuffato da quasi venti metri senza far scattare il "paracadute" che gli era stato assegnato.

Però l'altra sera, prima di riprendere gli spettacoli annullati per un paio di giorni, la regista e il produttore Michael Cohl, quello dei megatour degli U2 e dei Rolling Stones, sono rimasti asserragliati per due ore in assemblea con attori, comparse e maestranze: come non accadeva dai tempi d'oro della rivolta di Broadway, nei sindacalizzati anni 70. E hanno raggiunto un accordo che rende la performance ancora più complicata. Una troupe di tecnici, fuori scena, è incaricata di attaccare tutti i cavi agli attori e verificarne la tenuta. Una seconda troupe, questa volta in scena, dovrà riverificare la solidità di tutti i fili. Assicurato che l'armamentario funzioni, il capo-troupe dovrà "verbalmente" comunicare al responsabile di scena che tutto è a posto. Ma non basta: anche gli attori e gli stuntmen dovranno verificare loro stessi che tutti i fili tengano. Ecco qua. Fino all'incidente dell'altra sera, non era richiesto l'intervento della seconda troupe. E neppure il controllo diretto degli attori. Basterà?

"Spiderman dovrebbe vergognarsi!" scrive su Facebook Alice Ripley, una delle star di Next to Normal, il successo di stagione. E Adam Pascal, il divo di Rent, un altro hit di Broadway, rincara: "Cosa aspettiamo a denunciare Bono e Julie Taymor?". La regista sotto assedio si difende: "La cosa a cui tengo di più è la sicurezza. E questo ennesimo incidente mi spezza il cuore". E Bono? I fan del rock ricorderanno che già lo storico PopMart Tour degli U2, il loro trionfo degli anni 90, fu segnato da una serie di problemi tecnici che nemmeno a Woodstock. E quest'anno il poveretto ha pure pagato pegno restando fermo dopo un incidente avuto proprio durante le prove. Così, in quella città di superstiziosi che si chiama Broadway, adesso c'è già chi si domanda: non sarà lui, con tutto il rispetto, a portar sfortuna?

Fonte: Repubblica.it

santips

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